Ho sempre pensato a questo progetto non come ad un blog, ma come ad un viaggio.
Un viaggio che parte dalle mie radici, dalla città di Ancona che incanta chiunque la visiti con la sua vista sul mare: ecco perché ho scelto come luogo specifico il porto, fulcro dello sviluppo di tutta la città. Essendo molti i visi perplessi delle persone quando alla domanda "Da dove vieni?" rispondo "Ancona", ho inserito nel mio viaggio esempi di libri e film che rendono omaggio alla mia città, al suo passato, alle cose che la caratterizzano, alla sua bellezza disarmante.
All'inizio di questa avventura il mio obiettivo era quello di far conoscere Ancona a chi avrebbe letto il mio blog, ma in realtà con mio grande piacere ho scoperto ed imparato nuove cose al riguardo anche io, soprattutto attraverso la lettura di "Guasco" un libro che non solo cita, ma ambienta la sua narrazione ad Ancona.
E' un luogo pieno di storia, di miti e leggende, ma soprattutto è un luogo di sopravvivenza: il porto ha permesso il commercio e la pesca, principali mezzi di sostentamento dei miei antenati che come potete immaginare erano per la maggior parte pescatori. Per questo quando mi è stato chiesto di identificare un oggetto tipico del luogo, ho scelto come "Cicerone" del mio, anzi del nostro, viaggio il fedele compagno di lavoro, avventure, fatiche e viaggi, dei pescatori anconetani: il coltello anconetano.
Siamo partiti da un'analisi dei diversi nomi della cosa, che ci dà una sua prima idea, delineata poi dai proverbi sul coltello, oggetto che si presta molto all'uso di metafore e simboli, come possiamo vedere nella poesia di Erri De Luca. Dopo avere incontrato la terra dell'analisi linguistica il nostro viaggio è proseguito verso un'analisi materiale della cosa, guardando quindi alla tassonomia, all'anatomia, ai materiali del coltello. Durante il tragitto tra una terra e l'altra non sono mancate le chiacchiere tra di noi: c'è chi ci ha raccontato dei primi coltelli a serramanico inventati (brevetti), chi appassionato al riguardo ha ipotizzato di aprire un museo specifico dell'oggetto, chi ancora ha fantasticato su un'evoluzione futura della cosa.
Il nostro Cicerone, il coltello anconetano, ha voluto andare oltre la semplice presentazione di se stesso come oggetto; tramite concetti, parole, azioni, numeri e lettere ad esso associato ci ha fatto conoscere diverse realtà che sembravano distanti da esso ma che sorprendentemente in qualche modo sono invece a lui collegate.
E' grazie a questa apertura mentale che abbiamo scoperto come il coltello sia protagonista in diverse forme d'arte: la pittura, il fumetto, la musica, il cinema ed addirittura la cucina.
Il nostro viaggio ha percorso l'ultimo tragitto sotto un punto di vista più pragmatico della cosa tramite una sua analisi tecnica e il suo uso quotidiano in casa.
Arrivando a destinazione, per non dimenticarci di questa fantastica avventura, il nostro Cicerone ha regalato ad ognuno di noi come souvenir un francobollo finlandese che riporta come immagine proprio un coltello.
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#33- La sintesi finale
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Il coltello anconetano rientra nella categoria dei coltelli a serramanico, più in generale in quella dei coltelli tascabili. Ci sono innume...
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Il protagonista della cosa, come potete ormai ben immaginare, è il pescatore. Il pescatore ha come migliore amico il coltello solitamente a...
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Libro: "Guasco. Una storia popolare" Autore: Stefano Puliti Pubblicazione: 2016 Pagine: 219 " Guasco. Una s...
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