Nell'opera infatti è presente, dietro la figura di Giuda, una mano che brandisce un coltello e che, prima degli ultimi restauri necessari a causa della fragilità della soluzione pittorica adottata da Leonardo Da Vinci, sembrava priva di proprietario, ovvero non sembrava appartenere a nessuno dei personaggi.
Si crea proprio attorno al coltello in questione un vero e proprio dibattito: di chi è la mano che sbuca dietro la schiena di Giuda? Quale apostolo, secondo Leonardo, doveva tenere un coltello nella mano destra?
Riporto una spiegazione più dettagliata di un esperto:
"Come in fondo è ben noto, la mano risultava, prima dell'ultimo restauro, priva di proprietario, non pareva cioè appartenere a nessuno dei personaggi del dipinto mentre i moderni restauratori l'hanno adesso appiccicata, con un assurdo contorcimento contrario ad ogni legge anatomica, al povero Pietro approfittando del fatto che era l'unico di cui non era visibile la mano destra.Bene, questa situazione contradditoria (mano solitaria e mano appiccicata a Pietro) non ha mai goduto di una spiegazione critica plausibile.Cosa è accaduto allora? Perchè prima dei restauri la mano era invece indipendente da qualsiasi personaggio? Sicuramente un’ampia zona dell’affresco cedette proprio in questa zona già pochi anni dopo che il nostro genio aveva terminato l'opera (di questo ben si accorsero restauratori antichi e moderni) e si cancellò il braccio a cui la mano apparteneva, lasciandola lì, solitaria e misteriosa. Accadde allora che a un pittore, chiamato a reintegrare il dipinto, non riuscendo a capire a chi attribuire quell’arto, sembrasse logico inventarsi un braccio insensato che ricongiungesse la mano all'unico personaggio privo della mano destra. Solo questo può spiegare sia l'assurdo congiungimento che non possiamo attribuire al Leonardo (maestro insuperabile di anatomia) sia il fatto che tutte le copie dell'affresco presentino questo braccio sconsiderato. Questo sconosciuto pittore capì anche perfettamente che non poteva dipingere tale nuovo braccio di Pietro così atteggiato senza dargli un punto di appoggio: solo un appoggio-compressione nella zona del polso poteva dare una parvenza di logica al collegamento dissennato tra la mano e il braccio, decise allora di appoggiare il polso al fianco di Pietro, in una posizione di compressione che desse una parvenza di plausibilità al contorcimento, ma la postura risultava lo stesso non possibile in quanto Pietro si trovava dietro all’apostolo alla sua destra (quello con le mani alzate) e mai la mano col coltello sarebbe potuta arrivare sin sul tavolo essendo appoggiata ad un fianco così arretrato. A questo punto, per porre rimedio all'incongruenza, il pittore-restauratore decise di spostare Pietro in primo piano collocandolo tra i due apostoli seduti, e per fare ciò, oltre a dipingere il braccio falso, trasformò l'interno manica giallo del braccio sinistro dell’apostolo alla sinistra (per chi guarda) di Pietro (interno manica ben visibile prima dell'ultimo restauro, FIG. 7), in un lembo di mantello avvolto alle terga di Pietro medesimo ed ottenne così l'avanzamento del corpo di Pietro ed il suo insensato inserimento in primo piano tra i due apostoli seduti.
Dopo diverse analisi dell'opera originaria e dei restauri si è giunti a una conclusione. La spiegazione di tutto ciò è molto semplice: il pittore-restauratore incaricato di rimettere a posto l’opera, per farci capire che quel braccio di Giuda, così avanzato sul tavolo,era “di restauro”, fece il massimo degli sforzi e dipinse la parte di mantello e, di conseguenza, il braccio falsi con un colore completamente diverso da quello originale che è quello della parte di mantello sulla spalla sinistra dell'apostolo.La soluzione dell’enigma è tutta qui: Leonardo non dipinse mai quel braccio di Giuda sul tavolo, oscenamente errato e cromaticamente deficienziale (esattamente come quello aggiunto di Pietro), esso fu opera di un restauratore. Leonardo dipinse un altro braccio, il braccio che congiungeva quella mano fantasma al suo vero, unico ed indiscutibile proprietario: Giuda."
L'opera prima dell'ultimo restauro
La mano prima dell'ultimo restauro, priva di proprietario
La mano dopo l'ultimo restauro
Autore: Leonardo Da Vinci
Data: 1494-1498
Tecnica: tempera grassa, lacche e oli su intonaco
Dimensioni: 460 x 880 cm
Ubicazione: Sana Maria delle Grazie, Milano
Fonte:Link 1
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